fantasia,
immaginazione,
creatività
:
…
questo
capitolo
è
scaturito
da
alcune
considerazioni
che
ho
dovuto
affrontare
nella
mia
carriera
di
Istruttore.
Mi
sono
accorto
che
moltissimi
ragazzi
e
altrettanto
tanti
adulti
hanno
dei
preoccupanti
deficit
per
quanto
riguarda
la
capacità
di
immaginare
se
stessi
mentra
praticano
il
tiro
con
l’arco.
Ho
pensato
di
spiegare
qui
il
perchè
è
molto triste e limitante e quali sono le differenze tra la fantasia, l’immaginazione e la creatività.
La
fantasia
è
la
capacità
di
creare
anche
mentalmente
delle
forme
e
situazioni
che
non
esistono
nel
nostro
vissuto,
esempio
:
se
penso
a
delle
uova
che
fanno
il
muratore
in
un
paese
dove
il
cielo
è
rosa
ho
una
bella
fantasia.
Devo
dire
che
l’ho
avuta
anche io a proporvi un esempio così.
L’immaginazione
è
la
capacità
mentale
di
elaborare
i
dati
che
vengono
dall’esterno
e
dall’interno
ed
adeguarli
al
fabbisogno
personale
del
momento.
L’immaginazione
si
lega
all’esperienza
del
vissuto,
non
è
una
alterazione
ma
una
elaborazione
di
cose
o
azioni
conosciute.
Sembra
difficile
ma
pensate
a
quando
vi
allenate
senza
voglia
o
con
poco
tempo
o
per
forza,
sapete
benissimo
che
così
i
risultati
non
arrivano
e
resta
solo
un
profondo
pensiero
di
frustrazione.
Quello
che
serve
è
conoscere
il
processo
di
tiro
che
può
attivarsi
solo
ricevendo
e
trasmettendo
i
dati
tra
il
cervello
ed
i
muscoli
e
tutto
l’apparato
motorio
e
riuscire
a
selezionare
il
movimento
giusto
al
momento
giusto
con
il
tempo
giusto.
Questo
è
un
processo
lungo,
bisogna
tirare
mille
freccia
per
ogni
azione
della
sequenza,
senza
questa
condizione
possiamo
avere
tutta
la
determinazione
del
mondo
per
raggiungere
un
obbiettivo
o
10
ore
di
allenamento
al
giorno
facendo
l’azione
con
meccanica
precisione
ma
al
primo
dubbio
o
piccolo
problema
non
sapremo
cosa
fare.
Devo
immaginare
di
fare
in
gesto
avendo
i
dati
relativi
per
compierlo
ed
adeguarlo
alle
mie necessità.
La
creatività
è
la
capacità
di
trovare
nuovi
utilizzi
per
oggetti
o
situazioni
che
esistono,
esempio:
se
utilizzo
la
colla
specifica
per le alette, colla comprata in un negozio specializzato e la uso per rimettere insieme un vaso che si è rotto, sono creativo.
Voglio
ritornare
subito
al
problema
della
poca
immaginazione
che
ci
pervade,
ho
accennato
che
è
una
situazione
pericolosa.
Vi
ricordate
quando
si
giocava
con
i
tappi
di
bottiglia?
o
quando
ci
si
trovava
per
essere
indiani
o
cowboy
o
si
giocava
a
calcio
per
imitare
i
campioni
in
auge,
sapete
che
più
volte
ho
chiesto
durante
gli
anni
a
delle
bambine
che
iniziavano
il
corso
di
tiro
con
l’arco
quale
era
il
loro
passatempo
preferito,
la
risposta
era
il
gioco
con
il
computer
o
il
telefonino,
incalzando
proponevo
il
gioco
delle bambole o della parrucchiera, la risposta era «… non ho bambole, non mi interessano».
MENTALE
Dobbiamo
assolutamente
e
mi
rivolgo
a
tutti
i
papà
e
mamme
agli
insegnanti
e
«agli
uomini
di
buona
volontà»
per
cambiare
questa
tendenza.
I
nostri
ragazzi
in
«primis»
sono
troppo
dipendenti
da
sistemi
di
comunicazione
e
intrattenimento
che
li
costringono
a
usare
meccanismi
che
per
avere
le
risposte
che
cercano
sono
costretti
ad
elaborare
un
processo
standardizzato,
lontano
della
fantasia
dall’immaginazione
o
creatività,
procedure
costruite
da
altri
sulla
media
delle
capacità
intellettive
di
chi
ne
usufruisce.
Vuole
dire
che
i
più
reticenti
dovranno
imparare
a
usare
il
mezzo
ed
i
più
intelligenti
dovranno
usarlo
come
i
meno
brillanti.
I
programmi
televisivi
e
la
stessa
informazione
è
strutturata
per
essere
assorbita
da
persone
di
media
capacità
intellettiva,
se
si
vuole
di
più
bisogna
rivolgersi
ai
canali
privati
specifici.
L’informazione
risponde
alla
legge
«…
una
brutta
notizia
è
la
notizia
migliore
in
termini
di
spettatori»
per
cui
sangue,
omicidi
e
guerre,
dato
che
i
fruitori
sono
tanti
vai
con
la
pubblicità
e
si
arriva
al
paradosso
che
anche
le
tragedie
più
tremende
vengono
scandite
da
pubblicità
di
pannolini,
fette
biscottate,
profumi
e
creme.
Non
trinceriamoci
dietro
alla
frase
«ma
i
tempi
cambiano»
perchè
il
nostro
essere
nel
più
completo
modo
possibile
lo
si
intenda
non
ci
mette
due
anni
a
modificarsi
ma
migliaia
di
anni,
la
tecnologia
non
deve
fare
paura
se
utilizzata
con
misura,
quello
che
succede
è
che
la
misura
è
stata
sacrificata
ad
altri
mediatori
sociali,
il
dio
denaro
richiede
di
avere
pochissima
fantasia,
immaginazione
e
creatività.
La
scuola
ha
la
sua
colpa
ma
credo,
e
non
abbiatene
a
male
che
la
colpa
più
grande
è
della
la
famiglia
che
non
si
impone
a
questo
stato
che
non
da
stimoli
o
speranze
che
non
riesce
a
dare
direzione
ai
ragazzi, sta creando una generazione di Robot intellettuali. Facciamo qualche cosa mettiamoci immaginazione, fantasia e creatività, stiamo andando a sbattere.
Buon tiro con fantasia, immaginazione e creatività.
fantasia, immaginazione, creatività - preparazione mentale
Fontana Alessandro - Allenatore e Docente incaricato FITARCO